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Clubhouse: cos’è e come funziona

Clubhouse è l’app fenomeno del momento. Scopri cos’è clubhouse e come funziona questo nuovo social innovativo basato sulla voce!







Il mondo digitale è in tumulto dal lancio del nuovo social “Clubhouse”. Ma come funziona e quali opportunità offre questa nuova app?

Clubhouse si basa sulla comunicazione vocale e usa come punto di forza l’esclusività, ma cosa la differenzia tra altri mezzi simili, come i podcast o la radio, o da altre app come instagram?

In questo articolo troverai tante curiosità su club house e sul suo funzionamento, scoprirai come avere un invito su clubhouse e sul modo in cui comunica.


Ma cos’è Clubhouse? È un social network basato sulla comunicazione verbale, a cui è possibile accedere esclusivamente tramite invito.


Clubhouse nasce nell’aprile 2020 da un’idea di Paul Davison e Rohan Seth per l’azienda Alpha Exploration Co. L’app ha avuto il suo primo boom di popolarità grazie all’investimento di 12 milioni di dollari da parte della società di venture capital di Andreessen Horowitz.

In Italia il fenomeno Clubhouse è scoppiato il 31 Gennaio, quando la società di Horowitz comincia a creare dei contenuti sul social e intervista l’imprenditore visionario Elon Musk. La stanza organizzata da Andreessen è andata in sold out dopo pochi minuti, con tantissime stanze che riportavano in streaming gli argomenti discussi dal fondatore di Tesla.

Clubhouse è un social che usufruisce di tracce sonore. Per poter accedere all’app bisogna aver compiuto 18 anni, avere un dispositivo Apple e ricevere un invito.

A differenza di tutti gli altri social basati sull’apparenza, in clubhouse non è possibile pubblicare post, foto o video, l’unico mezzo per comunicare è la voce.


In clubhouse è possibile avere un dialogo con personalità di spicco, da personaggi noti in campo scientifico e tecnologico a imprenditori e personalità del mondo dello spettacolo.

Clubhouse è organizzato in stanze in cui gli utenti possono interagire tra loro in tempo reale su tematiche prestabilite solo a voce in diretta. Alla fine di ogni sessione tutte le chat sono cancellate.

Ogni stanza ha un tema in particolare e può essere di tre tipi:

- Open: aperta a chiunque voglia partecipare alla conversazione

- Social: accessibile solo agli utenti interconnessi tra loro tramite follow

- Closed: accessibile solo a utenti ben definiti


A gestire la stanza è il moderatore, che può prendere la parola in qualunque momento. A portare avanti la discussione è lo speaker, che può avere un approccio formale o informale. I partecipanti alla stanza sono gli ascoltatori, che possono essere dalle poche unità fino a 5000 (per il momento) per stanza.


Tutti gli ascoltatori che accedono alla stanza, per prendere la parola, devono cliccare sull’icona della mano alzata, come accade anche su Zoom, Teams e Meet. Potrà intervenire quando il moderatore glielo consentirà.

Durante la sessione, c’è la possibilità di commentare la discussione tramite una chat. Tutti i messaggi saranno cancellati alla fine della sessione.


Tutto ciò che viene detto è automaticamente cancellato alla chiusura della stanza, nel rispetto della privacy. L’app vuole essere un’alternativa semplice e sicura ai colossi del digitale, guadagnandosi la fiducia degli utenti.

Cluhouse non tiene traccia dei contenuti utilizzati, ma ha una politica severa sul comportamento degli utenti: sono severamente puniti con l’esclusione dal social tutti gli utenti che creano contenuti inappropriati, grazie a un sistema basato sulla segnalazione.

A pochissimo dal suo lancio, Clubhouse si è aggiunta alle molte app illegali in Cina. Il governo cinese, infatti, non ha apprezzato la possibilità di parlare liberamente di tematiche ostiche malviste dalle leggi locali.



La strategia di lancio di Clubhouse è focalizzata sull’esclusività. Per entrare nell’app, infatti, c’è bisogno di un invito da qualcuno che già utilizza il social network. Ogni nuovo iscritto ha solo due inviti da poter regalare, quindi dovrà scegliere con cura le persone a cui consentire l’accesso.


Inizialmente il social era solo per personalità di successo, sia del mondo dello spettacolo che dei social, così da creare una cerchia esclusiva di persone influenti, che a loro volta dovevano invitare persone altrettanto d’élite.


Successivamente, ha fatto in modo di collegare il profilo Clubhouse solo ai social Instagram e Twitter, escludendo il colosso Facebook, considerato troppo generalista e meno attrattivo. Inoltre, il limite d’età per iscriversi è 18 anni, dunque ha evitato il rischio di avere delle conseguenze legali, come è avvenuto a Tik Tok.


Infine, l’app è disponibile solo su dispositivi iOS, limitando l’utilizzo dell’app al mondo Android. Anche questa scelta è in linea con la sua strategia, infatti l’universo Apple ha sempre posto particolare attenzione al design dei suoi prodotti e alla qualità esclusiva dei suoi servizi.


Attualmente gli sviluppatori stanno lavorando per creare una versione Android dell’app, dunque si stanno preparando alla fase di espansione di Clubhouse, che a breve sarà disponibile a tutti i dispositivi.


Questo escamotage è stato molto utile per creare hipe, generando un ambiente “per pochi”: Clubhouseha sfruttato a pieno il principio della scarsità.

Come teorizzava Robert Cialdini nel suo libro “Le armi della persuasione”, quando un prodotto è meno disponibile e più difficile da raggiungere, diventa più desiderabile. Allo stesso tempo, riesce a sopperire ai limiti fisici di gestione di un numero considerevole di account in contemporanea.



Clubhouse ha creato un nuovo modo di intendere i social network, puntando più sulla qualità degli argomenti che sei in grado di esporre che sull’estetica, oggi facilmente manipolata e stravolta.


Il social punta all’essenza e la genuinità di un discorso, creando degli scambi trasparenti e senza filtri. Ha creato un sistema di conversazione, il più delle volte costruttiva, che punta al confronto diretto, attualmente penalizzato dalla situazione sanitaria.

Si prospetta un progetto interessante, che punta a competere con i grandi colossi del mondo social e a crescere esponenzialmente, ma non sarà facile.


L’app ha così tanto potenziale che lo stesso Mark Zuckerberg ha creato un profilo su Clubhouse. Le ultime indiscrezioni porterebbero a pensare che anche il proprietario di Facebook voglia implementare una piattaforma dalle stesse funzionalità.


Non ci resta che aspettare e vedere come si evolverà il mercato digitale, ma ciò che è certo è che questa app creerà tante occasioni di business e tante nuove figure professionali, creando nuove forme di digital marketing specialist e digital marketing manager.

Se vuoi approfondire queste due figure professionali, leggi questo articolo.




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